Si celebra ogni anno, in Italia dal 1922, la giornata internazionale della donna, per riflettere sia sulle conquiste sociali, economiche e politiche, sia sulle discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo.

In questo periodo in cui la pandemia limita tutte le attività, come nello scorso anno, non si sono potuti svolgere eventi che richiamassero il pubblico in presenza, ma molte iniziative si sono svolte da remoto, sulle varie piattaforme.
A Gorizia, con un pubblico di poche autorità, si è inaugurato l’”Angolo della memoria contro la violenza di genere” nel giardino della Prefettura. Il Progetto nasce come azione tangibile, simbolica e rappresentativa unitaria a seguito del Protocollo per le azioni a contrasto della violenza di genere che vede la Prefettura quale capofila degli enti e delle associazioni impegnate sul territorio nel sostegno concreto alle donne vittime di violenza. Si è voluto predisporre un angolo “pensoso” nella casa di tutti i cittadini, com’è considerata la Prefettura da quando ha aperto il giardino agli eventi pubblici, come segno e impegno verso una problematica di difficile soluzione per la quale si richiede il fattivo impegno di tutte le Istituzioni preposte.
Un angolo verde attraverso la messa a dimora di un melograno e di alcuni cespugli che fanno da cornice a due panchine rosse – simbolo di femminicidio – sulle quali si potrà sostare per conversare o leggere qualche libro negli orari di apertura del cancello centrale: l’idea di installare due panchine, anziché una sola, nasce proprio dalla volontà di offrire la possibilità di un dialogo tra le persone che favorisca l’ascolto reciproco e l’accoglienza.